sabato 14 dicembre 2013

Morire di austerità: un buon libro per Natale

L'altra settimana in libreria mi è capitato tra le mani un libro di Lorenzo Bini Smaghi dal titolo: Morire di Austerità - Democrazie europee con le spalle al muro. 
Incuriosito dall'intestazione, dallo spessore intellettuale dell'autore, e volendo approfondire la materia della crisi europea, ho deciso di comprarlo. Più che un libro, un saggio che spiega in modo semplice le motivazioni, i passaggi del dissesto europeo e dell'incapacità di alcune democrazie occidentali nell'affrontare i problemi accumulati dopo la caduta del muro. Una lucida disamina degli avvenimenti degli ultimi anni che hanno portato alla costituzione dell'Euro e dell'avvento di una crisi che ha messo a rischio la stessa Unione. Ma anche una seria riflessione sulla politica e di come, chi deve prendere le decisioni, fa fatica ad attuare gli impegni presi e questo perché compromette la propria rielezione. Mentre si scorrono le pagine del libro, ci si chiede sempre con più insistenza perché la politica prende impegni sapendo poi di non poterli onorare, perché questa sufficienza. 

venerdì 29 novembre 2013

Napolitano chiamato a testimoniare per mafia: Paese normale?

Due eventi apparentemente lontani fra loro e non confrontabili stanno segnando come un solco profondo la politica italiana negli ultimi giorni: la condanna e la decadenza dal Senato della Repubblica di Berlusconi, e l’ordine di deposizione presso un tribunale di Napolitano.
In uno, la Corte di Cassazione conferma la decisione della corte di appello riguardo al processo Mediaset a quattro anni di detenzione (di cui tre beneficiati dall'indulto) a Berlusconi e conseguente decadenza dal Senato per ottemperare alla controversa Legge Severino; l’altro, l’ordine di deporre come testimone al processo sulla trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia, a Napolitano. A chiedere l’audizione del Presidente Napolitano è stato il presidente della Corte d’Assise Alfredo Montalto, che ha accolto le richieste dell’accusa rappresentata in aula dal pm Nino Di Matteo. Due eventi fra loro lontani, eventi agli antipodi e molto diversi, ma figli della stessa madre ovvero quella del sistema Italia.

domenica 24 novembre 2013

Crisi Europea, colpa dell'austerità o altro?

La crisi sta uccidendo il tessuto sociale di molti paesi del sud dell'Unione e questa  viene imputata sopratutto alla politica di austerità imposta da molti leaders europei. Infatti dopo aver creato l'euro, l'Europa è entrata in crisi mettendo a rischio la sua stessa esistenza e molti politici nazionali hanno dato la colpa alla stessa costituzione dell'Unione. Ma come stanno realmente le cose? Perché mai nessuno ha cercato di vedere l'altra faccia della medaglia e domandarsi perché è avvenuto tutto questo e di chi è la colpa? Prima di fare una personale riflessione dobbiamo chiederci se si deve o no continuare a restare nell'euro. Secondo il mio modesto e personale parere la risposta è si, non soltanto perché non credo ad un ritorno indietro di quanto fatto fino ad oggi è gettare via anni e anni di sacrifici,  non perché sono europeista convinto e credo in un Unione federale forte politicamente come gli Stati Uniti d'America, con un saldo governo centrale, un esercito unico ed una banca centrale vera, ma perché il sogno di un vecchio continente unito che sappia affrontare le future sfide mondiali è necessità per la sopravvivenza della stessa nostra civiltà. 

mercoledì 13 novembre 2013

Inviate i soldati per salvare la cittadina deputata Corda dalla vergogna nazionale

Articolo pubblicato su: http://italiadomani.net/inviate-i-soldati-per-salvare-la-cittadina-deputata-corda-dalla-vergogna-nazionale/

da www.italiadomani.net
Il 12 novembre 2003 un camion sfondò la recinzione della sede della missione Msu dei carabinieri a Nassiriya, aprendo un varco a un'autobomba. L'attentato uccise 12 militari dell'Arma, cinque dell'Esercito, due civili italiani e 7 iracheni. Le istituzioni militari e civili come giusto che sia, in questi giorni hanno commemorato il sacrificio delle persone uccise, ma a distanza di 10 anni purtroppo il nostro Paese si vede protagonista anche di rigurgiti che mai pensavamo potessero riemergere contro i nostri soldati. E quando la deputata del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda, nel corso della seduta alla Camera per commemorare la strage di Nassiriya, dichiara che:«Nessuno ricorda il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage. Quando si parla di lui, se ne parla solo come di un

lunedì 11 novembre 2013

Morte di Gabriele Sandri, ferita ancora aperta per tutti

Morte di Gabriele Sandri, ferita ancora aperta per tutti

11 Novembre San Martino: cornuti e mazziati

Il giorno 11 novembre di ogni anno ricade la festa di San Martino che nel gergo popolare è conosciuta anche come “festa dei cornuti”. Nell'antichità le corna erano un simbolo regale, adornavano la fronte degli dei, simboleggiavano potenza e luce nella tradizione giudeo-cristiana e fecondità e felicità nella tradizione greco-romana. Ma le corna richiamavano alla mente anche il pericolo delle bestie selvagge e la fertilità del toro che incorna.
Ma l’11 novembre è facile imbattersi nei Borghi nel Bel Paese in feste e convivi, e l’usanza italica vuole che in questo giorno si assaggi per la prima volta il vino novello, frizzante ed ingannatore, mangiando castagne e carne alla brace. Ma realmente chi era San Martino e perché divenuto patrono dei cornuti?

giovedì 24 ottobre 2013

La Rivolta Ungherese del 1956 segnò anche la fine delle illusioni della sinistra mondiale

Il 23 ottobre del 1956 ebbe inizio la rivolta Ungherese contro l’invasione dell’armata rossa, terminata il giorno 11 novembre dello stesso anno con una dura repressione da parte delle truppe sovietiche. Nella sollevazione armata anti-sovietica morirono 2652 Ungheresi, 720 soldati russi e 250.000 Ungheresi scapparono dalla futura dittatura in occidente.
La rivolta ebbe inizio con una manifestazione pacifica organizzata da migliaia di studenti a cui si aggiunsero altri manifestanti, trasformandosi in rivolta contro la dittatura di Ròkosi e la presenza sovietica nel paese.
Molte furono le critiche a questo intervento, ma molti furono invece i sostegni da parte dell’organizzazioni partitiche comuniste dell’epoca.

venerdì 18 ottobre 2013

La morte di Priebke riapre le ferite della guerra civile Italiana

Il 16 ottobre del 1943 Roma conosce purtroppo la prima deportazione e fatalità il 13 ottobre del 2013, a quasi 70 anni da quel tragico evento e a cento anni di età, muore nella casa romana dove era agli arresti domiciliari, il boia delle fosse Ardeatine, Erich Priebke.
Capitano delle SS, fu esecutore dell'uccisione di 335 civili il 24 marzo 1944 presso le Fosse Ardeatine, su ordine del generale Herbert Kappler, quale rappresaglia per l'attentato dei Gruppi di azione patriottica in via Rasella, avvenuto il giorno prima, in cui erano rimasti uccisi 33 militari altoatesini del SSPolizei-Regiment “Bozen”. 

mercoledì 9 ottobre 2013

9 ottobre 1963, Strage del Vajont: non inevitabile fatalità ma colpa umana

Il 9 ottobre non è solo la “Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell’uomo”, ma anche la ricorrenza della strage del Vajont.
Infatti il 9 ottobre del 1963, alle ore 22.39, circa 260 milioni di m³ di roccia scivolarono nel bacino artificiale sottostante creato dalla diga del Vajont, provocando un'onda di piena di 200 m in altezza, conseguente tracimazione dell’acqua con il superamento della diga, e provocando una tremenda inondazione con distruzione degli abitati del fondovalle, causando 1917 vittime.
Nel febbraio 2008, durante l'Anno internazionale del pianeta Terra, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite citò il disastro del Vajont come un caso esemplare di "disastro evitabile" causato dal «fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare».

giovedì 3 ottobre 2013

Lampedusa: la gente muore in mare e l’Europa fa Ponzio Pilato!

foto www.frontierenews.it
Il naufragio a Lampedusa arriva dopo la condanna da parte di Strasburgo sulle politiche immigratorie dell’Italia, giudicate "sbagliate o controproducenti". Eppure nessuno rivolge la domanda contraria, ovvero: cosa ha fatto la Comunità Europea in materia di politica immigratoria e di risoluzione a questa crisi umana? 
Infatti condanna, sentenzia e non emana direttive specifiche affinché possa aiutare lo Stato Italiano ad impedire ulteriori drammi umani. Però obbliga tutti noi cittadini a pagare più tasse, a modificare il nostro stile di vita, a ricordare a tutti la nostra nullità ed è brava ad entrare a “gamba tesa” sul nostro sistema economico-sociale. Non risparmia mai i buoni consigli e sentenzia affermando che a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati”, l’Italia si è di fatto trasformata in unacalamita per l’immigrazione”, mirando la fiducia nell'ordine legale europeo.

lunedì 30 settembre 2013

Ahi serva Italia..………… non donna di province, ma bordello!

Quando Dante scrisse nel VI canto del Purgatorio della “serva Italia”, aveva nella mente il passato glorioso del Bel Paese, ma davanti agli occhi la penosa situazione di quel periodo. Da allora son passati circa 800 anni e se allora Dante vedeva l’Italia come terra di tiranni, di dolore, immoralità, simile ad una nave senza capitano nel mare in tempesta, ad oggi nulla sembra esser cambiato e questo comune denominatore che ha accompagnato la nostra storia negli ultimi secoli, non ci ha mai abbandonato. 
L’immagine di un popolo di santi, poeti, navigatori o meglio di eroi, di colonizzatori, di artisti è un immagine sbiadita e il glorioso passato pre-Dante sembra aver chiesto dazio, regalando poi allo stivale secoli bui e anonimi. Ieri come ora, sempre in balia di altrui decisioni che si prendevano in un caffè sul Tamigi o in un barcone sulla Senna e non più protagonista della vita politica e sociale del vecchio continente. 
Ma mai come ad oggi l’immagine regalataci da Dante è attuale, dove i protagonisti di oggi sono una generazione politica e una classe dirigenziale figlia del fallimento sia del ’68 che della globalizzazione, che non sa reagire ai cambiamenti del mondo e non essere più Signora esemplare di intere nazioni, ma donna “.......di bordello”!!

martedì 10 settembre 2013

Via Francigena, La Storta e Piazza della Visione, tra passato e presente.

Piazza della Visione - La Storta
Percorrendo la via Cassia in direzione Viterbo, al 16° Km giungiamo in località La Storta. Qui troviamo una piccola piazza, una chiesetta circondata da palazzi nati durante lo sviluppo urbanistico a macchia d’olio degli anni ‘60 caratteristica della periferia romana e la cattedrale della Diocesi di Porto e Santa Rufina costruita negli anni ’50.

Ma questa piazza rappresenta qualcosa di più, e non per essere stata un’antica stazione di posta utilizzata per il cambio dei cavalli, ma per la famosa visione di Sant’Ignazio di Loyola, da cui ne prende il nome: piazza della Visone.

martedì 3 settembre 2013

Una mattina diversa sul treno

Interno treno La Storta-Vale Aurelia
Una mattina come le altre, il solito ritardo per arrivare alla stazione ferroviaria di La Storta, ma questa volta un po' più consistente complice anche il mancato arrivo del bus per il solito problema tecnico, e perdo il treno delle 7.57. Nessun problema prendo il prossimo, ma nell'aria percepisco qualcosa di diverso. Finalmente arriva il convoglio, entro come al solito al primo vagone ed improvvisamente un vuoto. Mi guardo intorno e noto tutto completamente cambiato. 
Seduto in fondo oggi non trovo la giovane coppia abbracciata, la professionista che come al solito lavora al suo Ipad, la ritardataria cronica che si trucca in treno e non trovo neanche l'incallito tifoso che legge il giornale sportivo (dove ogni tanto do una sbirciata furtiva).
Mi sento improvvisamente uno straniero in terra straniera e le solite facce che mi fanno compagnia ogni mattina non ci sono e quella famigliarità che ti fanno sentire umano il viaggio mattutino scompare. Finalmente arrivo a destinazione, scendo, accenno un piccolo sorriso e penso: però ogni tanto uscire dagli schemi quotidiani non è male!

martedì 20 agosto 2013

Agosto: mese di riflessione

Agosto molti lo vedono come il mese delle ferie e del riposo, per altri diventa un momento di riflessione, un vero spartiacque del periodo annuale, in cui si traggono le conclusioni di quanto avvenuto nell'arco dei primi mesi dell’anno e cominciare a gettare le basi per l’autunno che verrà.
Infatti agosto ci manda al mare, in montagna e ci allontana dalla vita quotidiana, consentendoci di ricaricare le energie per ripartire a Settembre.
Questo tipo di approccio ha radici antiche ed è legata con il mondo della tradizione agricola. Infatti l’imperatore Ottavio Augusto nel 18 a.C. aveva introdotto la festività “feriae Augusti”, che coincideva con i “Consualia” in cui si celebrava il dio dell’agricoltura e il termine dei lavori agricoli. 
Ma senza scomodare i nostri avi, agosto per molti diventa la fine di un anno e rispetto a quello del 31 dicembre, qui si tende a cambiare i propri intenti, ma anche pianificare e puntellare i progetti in essere. Diventa un momento in cui confrontarsi con il proprio io e capire se quanto fatto fino ad ora è stato giusto o sbagliato, cosa è mancato o andato bene.

domenica 4 agosto 2013

La condanna di Silvio e il nuovo rinascimento politico!

La recente conferma della condanna di Berlusconi può essere vista, dalla parte del popolo dei moderati che non guardano a sinistra, come una vera manna dal cielo. Infatti da tempo si poneva il problema di una rifondazione del centro destra italiano, che possa essere veramente moderato, europeo e con gente nuova. Per questo una buona parte del paese chiede di fermare le classiche sceneggiate italiane; di poter sedere a Bruxelles da protagonisti e non da comprimari; chiede di poter cambiare il concetto di Europa, visto fino ad oggi solo con gli occhi di banchieri spregiudicati e non dagli occhi di tanti che credono in una unione fondata sulla crescita sociale comune; chiede semplicemente di tornare  a parlare di politica con P maiuscola.

martedì 23 luglio 2013

Stazione Valle Aurelia di Roma: simbolo del silenzio, indifferenza emenefreghismo!


 A chi importa sentir parlare di una semplice scala mobile non funzionante da mesi in una stazione della metro, a chi importa sentir parlare di ascensori trasformati in vespasiani stile anni 2012, a chi importa sentir parlare di una banalissima banchina del treno ridotta come un porcile da viandanti maleducati e da gestori poco attenti alla salute umana, a chi importa di quelle persone che guardano con rassegnazione cronica giornaliera quel maledetto display che annuncia il solito ritardo: forse niente!!! 

martedì 16 luglio 2013

Caso Shalabayeva: solita sceneggiata all'Italiana!!


Shalabayeva e una bimba di sei anni, moglie e figlia di un dissidente politico del  Kazakistan, sono stati espulsi dall'Italia in modo del tutto irregolare. Protagonisti in negativo di questa brutta storia sono alcuni funzionari ministeriali e due ministri della nostra Repubblica. Uno siede al Viminale e l'altro alla Farnesina. Nomi di peso quello dei due dicasteri, in particolare quello degli Esteri che è presieduto dalla Bonino. Donna famosa per le sue battaglie sui diritti umani in altri tempi l'avremmo trovata a protestare in piazza o davanti l'ambasciata per chiedere la tutela delle due donne. L'altro è il signor Alfano, Ministro degli Interni, Vice-premier e segretario del Pdl. In questo caso non esprimo giudizio, in quanto uno che non riesce ad espellere da segretario di partito nessuno delle persone coinvolte nello scandalo della Regione Lazio mi chiedo come può gestire una crisi internazionale.

venerdì 12 luglio 2013

Italia divisa tra realtà e superficialità, ma la vede solo pagina 3 del free- press!

Uscire la mattina di casa, prendere il treno e la metro per andare a lavorare, ma prima di entrare in stazione, come consuetudine ti fermi e prendi il free - press per avere le ultime news.
Lo apri, lo sfogli e sgranando gli occhi pensi….ma in quale strano paese vivo?
Due titoli cubitali in due pagine adiacenti, l’uno che contrasta l’altro, due realtà di una nazione divisa. E’ vero, siamo stati sempre un paese frammentato e soltanto l’antica Roma ci aveva uniti sotto un’unica bandiera. Ma finita quell'epoca d’oro, la divisione ha regnato incontrastata: tra guelfi e ghibellini, tra comuni e signorie, tra repubbliche, tra comunisti e fascisti, tra socialisti e democristiani (almeno in apparenza …ma uniti nel dividersi la torta), tra nord e sud, tra massoni e cattolici, tra tifosi di calcio.

mercoledì 3 luglio 2013

Via Francigena: i due volti della stessa medaglia

Percorrendo il tratto della Via Francigena nel Lazio, si può ammirare la straordinaria bellezza del nostro territorio, passando da paesaggi rurali di antichi saperi, alle bellezze etrusche-romane. 

La Via Fancigena che da Canterbury, attraversando la Francia, conduceva in Italia tramite il passo del San Bernardo, divenne nel medioevo una importantissima via di pellegrinaggio per giungere a Roma.
Peccato che però il costante e lento lavoro della natura, che ci ha lasciato in eredità paesaggi unici, sia stato rovinato dalla voracità distruttiva umana che ha colpito la nostra società dal dopo guerra in poi: dall'aggressione del territorio con l’abusivismo anni ’60 e ‘70, al mancato recupero e valorizzare l’esistente negli ultimi anni.

giovedì 27 giugno 2013

Ustica: la verità nascosta …. 33 anni dopo

“La memoria di quella tragica notte e delle innocenti vittime del disastro richiama il dovere di tutte le istituzioni di sostenere le indagini tuttora in corso per accertare responsabilità – nazionali ed internazionali rimaste coperte da inquietanti opacità e ombre”. Queste non sono le parole di un pazzo visionario o di un militante anti-sistema, ma di un uomo che presiede il Consiglio Superiore della magistratura, comanda le Forze armate e presiede il Consiglio Supremo di difesa….ovvero Il Presidente della Repubblica Italiana, alias Giorgio Napolitano. Occasione è il 33esimo anniversario sulla strage di Ustica.

venerdì 21 giugno 2013

Allarme OGM in Italia:subito regole di salvaguardia!!

La semina di OGM di pochi giorni fa in Friuli, ha riacceso i riflettori sulla questione per l’utilizzo di questo tipo di coltura in Italia e messo in evidenza il buco legislativo che il nostro paese ancora tarda a colmare. Per questo è stata lanciata una sottoscrizione al Ministro della Sanità (http://www.greenpeace.org/italy/Allarme-OGM-in-Italia/) per fermare l’utilizzo di OGM, appello a cui hanno aderito molte organizzazioni di settore ed ambientaliste, personalità del mondo della società civile, politico e scientifico.
In Europa sono rimasti solo cinque paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare OGM  con 129mila ettari di mais transgenico piantati nel 2012, ovvero lo 0,001% della superficie totale coltivati in Europa. A livello globale il transgenico invece trova spazio in paesi in via di sviluppo ed in Usa.
Ma che cos'è un OGM? Acronimo di “Organismo Geneticamente Modificato”, si ottiene inserendo nel DNA dell'organismo "ospite" uno o più geni estranei, prelevati da organismi anche molto diversi tra loro e che in natura non potrebbero coesistere.Il loro patrimonio genetico viene così modificato per ottenere specie resistenti a piante o insetti infestanti. Usati soprattutto in agricoltura (principalmente soia, mais, cotone e colza), i fautori di questa tecnica ci presentano questo prodotto come il rimedio per la fame nel mondo o come un passo verso un'agricoltura rispettosa dell'ambiente.  

mercoledì 12 giugno 2013

Per salvare l’Europa ……. La rivolta turca sia esempio per tutti!!

Se pensiamo che la difesa di un parco dalla cementificazione in pieno centro della capitale turca abbia, forse, innescato una nuova fase della rivoluzione mediterranea, e poi pensi ad una Italia ferita e ad una Europa scippata della sua dignità da parte della Troika, viene uno sconforto interiore ben difficile da superare, consci della passività che ci hanno costretto nel vivere questo momento. Infatti la rivolta turca è anche una ribellione popolare contro scelte non condivise e la gente dimostra di non tollerare la falsa democrazia.

sabato 1 giugno 2013

Finanziamento pubblico ai partiti:esce dalla porta e rientra dalla finestra!

 Il governo dice stop ai finanziamenti pubblici ai partiti. Nulla questio, se non fosse per alcuni piccoli dettagli che sfiorano l'incredibile. Infatti si prevede che la sua abolizione sarà effettiva fra tre anni, che ci saranno detrazioni ai donatori, TV e sedi gratis. Inoltre si prevede che i contribuenti potranno scegliere se dare alla politica o allo Stato il 2 per mille del reddito: chi non indica la preferenza, però, foraggerà lo stesso le forze parlamentari.
Infatti i contribuenti potranno indicare i partiti ai quali destinare il proprio 2 per mille o dichiarare di voler devolvere quella quota allo Stato. Se non si traccerà nessuna “x” sulla dichiarazione dei redditi, questo sarà ripartito in modo proporzionale fra i partiti.

giovedì 23 maggio 2013

Strage di Capaci 21 anni dopo

Ore 17.56 del 23 maggio del 1992 cinque quintali di tritolo, collocati in un sottopassaggio dell'autostrada nei pressi dello svincolo di Capaci, venivano fatti deflagrare. Perdono la vita il giudice Falcone, la moglie e gli uomini della sua scorta.
Sono passati 21 anni dal quel fatidico 23 maggio, che segnò in modo indelebile la storia recente del nostro paese. Ma dopo tutti questi anni, commemorazioni o belle parole a parte, cosa è realmente rimasto dentro tutti noi, cosa è cambiato nella società italiana?

lunedì 20 maggio 2013

Col du Galibier o cima Pantani....


Coltre di ghiaccio ai bordi della strada, nevicata nel tratto finale della gara che inghiotte i corridori, l'ambiente diventa protagonista…… questo è il Col du Galibier, questo è il Giro d’Italia. Cima mitica quella transalpina, tappa da 102 anni con il Tour, ma lo diviene solo ora al Giro d'Italia. Dopo la giornata massacrante con l’arrivo allo Jafferau del giorno precedente, la carovana rosa è salita sul colle più duro di una gara ciclistica. 

venerdì 17 maggio 2013

La crisi morde la Francia... Ora senza pietà !

Visti gli ultimi dati dell'economia europea, scopriamo che anche la Francia comincia ad avere il fiato corto e la crisi comincia a bussare alle porte dei cugini d'oltralpe. Il ministro dell'economia francese lancia l'allarme e chiede anche alla Germania di rivedere il patto europeo verso una politica con meno austerità. Noi italiani lo chiedevamo da anni, e mai nessuno ha voluto intraprendere questa strada. Infatti la triade europea della Troika, dopo aver massacrato i fratelli ellenici e gli amici ciprioti, e aver commissariato la politica italiana, adesso chiede, insieme all'asse franco-tedesco, una inversione di rotta. Questo nuovo atteggiamento poteva essere condivisibile, se prima Francia e Germania avessero mostrato elasticità nei confronti degli altri.

lunedì 13 maggio 2013

Faccio outing……ma politico


Ebbene si lo ammetto, faccio outing…….ma politico. Infatti vedendo l’andamento politico degli ultimi mesi, dove si è assistito all'operazione harakiri da parte del partito democratico, che da una vittoria sicura e passato dalla parte dei perdenti, a chi, per interessi legittimi e personali, avrebbe firmato il patto con il diavolo per andare al governo, passando da sicuri perdenti a potenziali vincitori.
Leggendo bene tra le righe, molti la vedono come una prova di grande coalizione futura. Se questo deve essere, o la si fa da subito rompendo gli indugi senza giocare sulla fiducia e la pelle del paese o si faccia subito una legge elettorale e si dia alla nazione un vero governo. Infatti con la scusa della crisi economica, perdiamo sempre più il reale valore della diversità politica che ci spinge verso il pensiero unico tra i due grandi partiti.

venerdì 10 maggio 2013

Il Pdl chiama la piazza..... o alle carnevalate anticipate?


Possiamo essere d’accordo sull'accanimento mediatico e giudiziario del cavaliere, ma richiamare la piazza può essere un boomerang . Infatti non è serio portare in piazza migliaia di militanti per una carnevalata e poi tornare a Roma e continuare ad “inciuciare” con il centro sinistra, così come è stato fatto negli ultimi tre anni. Infatti la piazza si dovrebbe muovere per cose serie, per difendere i diritti civili, del lavoro, le pensioni o far cadere un governo. E quando questa si muove, poi ci deve essere un seguito politico. Nei prossimi giorni vedremo scene di giubilo, con sventolio di bandiere, lo sbrigarsi di alcuni leader, contemplando il proprio rolex, nel tornare a casa per cenare e poi ritrovarsi insieme al

giovedì 9 maggio 2013

Ferguson lascia il calcio, grazie mister


Se qualcuno ci avesse chiesto per quanti anni sir Alex Ferguson potesse ancora allenare, tutti ma proprio tutti, non avremmo saputo dare una risposta. Invece il mito del calcio anglosassone, l'uomo di ferro scozzese, ha deciso di appendere il fischietto al chiodo. Per noi nostalgici di un calcio antico, che si giocava sui campi di pozzolana, perdiamo l'ultimo vero allenatore di calcio, ovvero colui che non si presenta in campo con IPad, ma che annusa l'erba del campo appena bagnato per definire tattiche e schemi di gioco. Chi vedeva una partita del suo United, avvolte era più interessato a scrutare il mister per vedere come dirigeva gli undici in campo. Lo ricorderemo non soltanto per i molti trofei vinti, ma per la grinta, la passiona e l'amore che metteva in campo e trasmetteva sia ai suoi giocatori che ai tifosi.

Cronaca di una folle giornata sul treno


Anche oggi nella tratta urbana ferroviaria di Roma La Storta-Valle Aurelia è stata una giornata di ordinaria follia. Infatti i famosi treni che venivano pubblicizzati da Ferrovie dello Stato, con lo slogan “Roma e Viterbo sono più vicine”, hanno nuovamente bucato l’orario, con conseguente disagio di centinaia di utenti. Veniamo alla cronaca: come diceva Battisti in una canzone, alle ore 7.57 il treno “veloce” che proveniva da Viterbo e che quindi dove abbattere i tempi di percorrenza, per il terzo giorno consecutivo è arrivato a La Storta con 20 minuti di ritardo, stranamente il display ne segna 15 ma puntualmente arriva 5 minuti dopo. Questo ha provocato su tutta la tratta accumulo di ritardi e soppressione dei treni “locali”.


Conseguenza: banchine riempite all'inverosimile  ritardi che si accumulavano, persone inferocite che per l’ennesima volta hanno dovuto giustificare il proprio ritardo al datore di lavoro. Nulla da contraddire se l’evento fosse eccezionale, ma fa rabbia quando accade in un orario di punta e tre giorni su tre giorni (non accade stranamente quando ci sono gli scioperi !!), ma fa rabbia anche quando accade alla Capitale d’Italia, dove al posto di ragionare su un servizio pubblico su ferro di tipo metropolitano da Cesano, vince ancora la mentalità degli anni trenta di vedere questo quadrante non come parte integrante della città. Infatti il treno regionale a la priorità sui locali, con il solo problema che il 60% dell’utenza è sul secondo tratto. Peccato che però in quegli anni almeno i treni erano puntuali.