mercoledì 13 novembre 2013

Inviate i soldati per salvare la cittadina deputata Corda dalla vergogna nazionale

Articolo pubblicato su: http://italiadomani.net/inviate-i-soldati-per-salvare-la-cittadina-deputata-corda-dalla-vergogna-nazionale/

da www.italiadomani.net
Il 12 novembre 2003 un camion sfondò la recinzione della sede della missione Msu dei carabinieri a Nassiriya, aprendo un varco a un'autobomba. L'attentato uccise 12 militari dell'Arma, cinque dell'Esercito, due civili italiani e 7 iracheni. Le istituzioni militari e civili come giusto che sia, in questi giorni hanno commemorato il sacrificio delle persone uccise, ma a distanza di 10 anni purtroppo il nostro Paese si vede protagonista anche di rigurgiti che mai pensavamo potessero riemergere contro i nostri soldati. E quando la deputata del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda, nel corso della seduta alla Camera per commemorare la strage di Nassiriya, dichiara che:«Nessuno ricorda il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage. Quando si parla di lui, se ne parla solo come di un
assassino, e non anche come di una vittima, perché anch'egli fu vittima oltre che carnefice», allora la pazienza italica provocata dalla narcotica vita politica scompare.
Parole che hanno fatto riaccendere quel poco di orgoglio nazionale che è rimasto in noi, perché le frasi della deputata, sembrano esser risuonate solo perché in cerca di un momento di celebrità, e nulla serviranno le eventuali parole di scuse o di rettifica da parte della cittadina parlamentare: ormai la frittata è fatta. Infatti chi siede in Parlamento deve capire, anzi deve pensare non due, ma dieci volte prima di fare simili dichiarazioni, almeno per rispettare la memoria delle persone scomparse nel loro anniversario.
Anche perché in un momento tragico dal punto di vista sociale e politico, come quello che sta attraversando la nostra società, il nostro Paese deve trarre insegnamento da chi ha dato la propria vita in una missione di pace e questo gesto deve essere un faro guida per tutti, soprattutto per chi un giorno si candidata a guidarlo.
Infatti i 12 militari dell'Arma, cinque dell'Esercito, due civili italiani e 7 iracheni uccisi da un attentatore, sono e rimarranno per molti di noi i nostri eroi e a modo nostro li vogliamo ricordare con due strofe dell’inno dei Carabinieri, l’Inno alla Virgo Fidelis:
“In una luce fulgida di fiamma, com'ali bianche nell'azzurro ciel, al tuo trono corrusco, o dolce Mamma, sale il palpito del figlio tuo fedel, che in silenzio preparò il suo cuore ed in silenzio veglia l'avvenir su lui rivolgi gli occhi tuoi d'amore rendi nobile e lieve il suo soffrir.

Se di baleni il simbolo d'argento sulla mia fronte ai raggi guizzerà, e la Bandiera a raffiche di vento nel tripudio di luci ondeggerà, allor più ardente delle tue legioni un grido solo a Te si leverà, o nostra stella, che nel ciel risuoni giuramento d'amore e fedeltà.

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