Percorrendo
la via Cassia in direzione Viterbo, al 16° Km giungiamo in località La Storta. Qui
troviamo una piccola piazza, una chiesetta circondata da palazzi nati durante
lo sviluppo urbanistico a macchia d’olio degli anni ‘60 caratteristica della
periferia romana e la cattedrale della Diocesi di Porto e Santa Rufina
costruita negli anni ’50.
Ma questa
piazza rappresenta qualcosa di più, e non per essere stata un’antica stazione
di posta utilizzata per il cambio dei cavalli, ma per la famosa visione di Sant’Ignazio
di Loyola, da cui ne prende il nome: piazza della Visone.
Posta
lungo il tragitto della Via Francigena, nell'Itinerario di Sigerico
la località coincideva con submansio II
e denominata Johannis VIIII, nel
1537 Ignazio di Loyola, giunto in Italia per essere ricevuto dal Papa, fu
protagonista della visione all'interno di una cappella sita qui a La Storta.
Egli contemplò Gesù che portava la Croce con Dio Padre al suo fianco: "Voglio
che ci serviate", disse Gesù e il Padre aggiunse: "Vi sarò propizio a
Roma"; e Ignazio fu posto a fianco di Gesù. Uscito dalla preghiera,
Ignazio disse ai compagni:"Non so che cosa ci attende a Roma, se la
persecuzione o la morte". E narrò loro la visione. A Roma il Papa li
accolse bene, si fece dar prova della saldezza della loro fede e dottrina
cattolica e dette loro il permesso di predicare e celebrare i sacramenti.
Oggi nodo
cruciale della zona per la vicina stazione ferroviaria Roma-San Pietro-Viterbo
e la presenza di numerosi capolinea di bus, questa piazza dall'aspetto sornione
sembra far passare gli anni senza curarsi di ciò che gli accade intorno,
conscia del suo importante passato. Lo stesso fanno i viandanti e mendicanti moderni,
che ignari di calpestar un antico suolo, passano distrattamente accanto alla cappella
della visione, mentre i tavolini dei bar cercano di conquistar metri. La frenesia
della vita quotidiana sembra fagocitare quest’angolo di storia, ma quando all'orizzonte appare il pellegrino proveniente da nord, con il suo zaino in spalla, scarpe
impolverate e consumate dal lungo camino, anche il più disattento percepisce lo
scorrere lento del tempo, in ricordo di quello che accade in questa antica
posta.
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