martedì 10 settembre 2013

Via Francigena, La Storta e Piazza della Visione, tra passato e presente.

Piazza della Visione - La Storta
Percorrendo la via Cassia in direzione Viterbo, al 16° Km giungiamo in località La Storta. Qui troviamo una piccola piazza, una chiesetta circondata da palazzi nati durante lo sviluppo urbanistico a macchia d’olio degli anni ‘60 caratteristica della periferia romana e la cattedrale della Diocesi di Porto e Santa Rufina costruita negli anni ’50.

Ma questa piazza rappresenta qualcosa di più, e non per essere stata un’antica stazione di posta utilizzata per il cambio dei cavalli, ma per la famosa visione di Sant’Ignazio di Loyola, da cui ne prende il nome: piazza della Visone.
Posta lungo il tragitto della Via Francigena, nell'Itinerario di Sigerico la località coincideva con submansio II e denominata Johannis VIIII, nel 1537 Ignazio di Loyola, giunto in Italia per essere ricevuto dal Papa, fu protagonista della visione all'interno di una cappella sita qui a La Storta. Egli contemplò Gesù che portava la Croce con Dio Padre al suo fianco: "Voglio che ci serviate", disse Gesù e il Padre aggiunse: "Vi sarò propizio a Roma"; e Ignazio fu posto a fianco di Gesù. Uscito dalla preghiera, Ignazio disse ai compagni:"Non so che cosa ci attende a Roma, se la persecuzione o la morte". E narrò loro la visione. A Roma il Papa li accolse bene, si fece dar prova della saldezza della loro fede e dottrina cattolica e dette loro il permesso di predicare e celebrare i sacramenti.

Oggi nodo cruciale della zona per la vicina stazione ferroviaria Roma-San Pietro-Viterbo e la presenza di numerosi capolinea di bus, questa piazza dall'aspetto sornione sembra far passare gli anni senza curarsi di ciò che gli accade intorno, conscia del suo importante passato. Lo stesso fanno i viandanti e mendicanti moderni, che ignari di calpestar un antico suolo, passano distrattamente accanto alla cappella della visione, mentre i tavolini dei bar cercano di conquistar metri. La frenesia della vita quotidiana sembra fagocitare quest’angolo di storia, ma quando all'orizzonte appare il pellegrino proveniente da nord, con il suo zaino in spalla, scarpe impolverate e consumate dal lungo camino, anche il più disattento percepisce lo scorrere lento del tempo, in ricordo di quello che accade in questa antica posta.

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