mercoledì 3 luglio 2013

Via Francigena: i due volti della stessa medaglia

Percorrendo il tratto della Via Francigena nel Lazio, si può ammirare la straordinaria bellezza del nostro territorio, passando da paesaggi rurali di antichi saperi, alle bellezze etrusche-romane. 

La Via Fancigena che da Canterbury, attraversando la Francia, conduceva in Italia tramite il passo del San Bernardo, divenne nel medioevo una importantissima via di pellegrinaggio per giungere a Roma.
Peccato che però il costante e lento lavoro della natura, che ci ha lasciato in eredità paesaggi unici, sia stato rovinato dalla voracità distruttiva umana che ha colpito la nostra società dal dopo guerra in poi: dall'aggressione del territorio con l’abusivismo anni ’60 e ‘70, al mancato recupero e valorizzare l’esistente negli ultimi anni.

È il caso di alcuni tratti della Via Francigena tra il Comune di Formello e Roma, che dopo averci regalato straordinarie vedute del Parco di Veio, lo sguardo di un distratto camminatore o ciclista viene catturato dalle varie discariche lungo il percorso e dalle cunette utilizzate per il deposito di qualsiasi materiale.
Ma l’emblema di questo contrasto lo troviamo passando il Torrente Valchetta, in direzione Isola Farnese, zona Via Prato della Corte. Infatti passando il guado del fiume saremo colpiti verso destra da un lento scorrere dell’acqua, con rami penduli che lambiscono romanticamente l’acqua, ma appena lo sguardo volge a sinistra troviamo una vera discarica, con una carcassa di una macchina abbandonata sul fiume a padroneggiare il sentiero. Ed ecco che il pellegrinaggio, metafora del camino mistico che deve compiere l’uomo verso San Pietro, trasforma la sua mite meditazione in rabbia e il disgusto nel vedere questi attentati ambientali prende il sopravvento, consci di quanto sia povera e gretta la mentalità umana. Un vero peccato, perché il tutto potrebbe divenire non soltanto un volano per il rilancio culturale-sociale di questo paese, ma anche un arricchimento interiore per tutti noi.......ma purtroppo dimostriamo ancora una volta che non siamo maturi per tutto questo.

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