venerdì 24 giugno 2016

Brexit: trasformare la sconfitta in rilancio



Così il popolo parlò: il Regno Unito è fuori e con il 52% dei consensi, i cittadini britannici hanno deciso di lasciare l’Unione. Ma se andiamo ad analizzare i dati delle votazioni,  quello che ne esce è invece un paese spaccato in due. Infatti Scozia, Irlanda del Nord e Galles vorrebbero rimanere a discapito dell’Inghilterra, che invece ha detto no. Ma anche in questo ultimo caso bisogna analizzare come sono andate veramente le cose. Anche qui abbiamo una frattura abbastanza evidente, dove le grandi città hanno votato in controtendenza rispetto alla provincia. Infatti i risultati provenienti dalle periferie e dalle campagne, dove il vento antieuropeista ha attecchito maggiormente, ha fatto fare un salto nel buio all’Inghilterra, facendo votare a favore della “Brexit”. Ma proprio da qui bisogna ripartire e per evitare che la Gran Bretagna diventi un cavallo di Troia, bisogna trasformare questa sconfitta in un rilancio della stessa Europa. Se pensiamo alla dichiarazione di Schman, fatta con coraggio dopo che il vecchio continente usciva dal conflitto mondiale, ora più che mai dobbiamo pensare che l’Europa non sia soltanto unione economica, ma sia il volano per un processo vero d’integrazione politica e sociale europea . Certo le cose rendono il tutto più complicato, ma con forza dobbiamo lavorare affinché il sogno di un’Europa libera e unita non deve e non dovrà essere fermato, anche perché nel futuro più prossimo, le sfide che la globalizzazione ci impone, sia culturali che economiche, la difesa, la tutela e la valorizzazione della nostra identità e cultura passa attraverso tutto questo.  

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