venerdì 21 giugno 2013

Allarme OGM in Italia:subito regole di salvaguardia!!

La semina di OGM di pochi giorni fa in Friuli, ha riacceso i riflettori sulla questione per l’utilizzo di questo tipo di coltura in Italia e messo in evidenza il buco legislativo che il nostro paese ancora tarda a colmare. Per questo è stata lanciata una sottoscrizione al Ministro della Sanità (http://www.greenpeace.org/italy/Allarme-OGM-in-Italia/) per fermare l’utilizzo di OGM, appello a cui hanno aderito molte organizzazioni di settore ed ambientaliste, personalità del mondo della società civile, politico e scientifico.
In Europa sono rimasti solo cinque paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare OGM  con 129mila ettari di mais transgenico piantati nel 2012, ovvero lo 0,001% della superficie totale coltivati in Europa. A livello globale il transgenico invece trova spazio in paesi in via di sviluppo ed in Usa.
Ma che cos'è un OGM? Acronimo di “Organismo Geneticamente Modificato”, si ottiene inserendo nel DNA dell'organismo "ospite" uno o più geni estranei, prelevati da organismi anche molto diversi tra loro e che in natura non potrebbero coesistere.Il loro patrimonio genetico viene così modificato per ottenere specie resistenti a piante o insetti infestanti. Usati soprattutto in agricoltura (principalmente soia, mais, cotone e colza), i fautori di questa tecnica ci presentano questo prodotto come il rimedio per la fame nel mondo o come un passo verso un'agricoltura rispettosa dell'ambiente.  

Per contro invece ci dicono che in realtà, gli organismi geneticamente modificati, non sono altro che una trovata industriale nel campo agricolo e il rilascio di OGM nell'ambiente comporta notevoli rischi, come la perdita di biodiversità, e molto altro. Inoltre la storia ci insegna che l'agricoltura si caratterizza per una complessità di tecniche, esperienze centenarie e coltivazioni che si sono evoluti, sviluppando sistemi agrari caratteristici dei territori e delle popolazioni indigene, da cui sono nate specifiche culture alimentari, con un proprio sapore e peculiarità. Infatti il perseguire un modello unico di sviluppo globale rappresenterebbe il nemico a questa tipicità e alla biodiversità, troppo importante per la nostra sopravvivenza e per l’equilibrio ecologico. Creare un OGM, può essere visto da molti anche come una forma di inquinamento genetico irreversibile: una volta immesso nell'ambiente può essere in grado di interagire con altre forme di vita, riprodursi, trasferire le sue caratteristiche e mutare in risposta alle sollecitazioni ambientali.


Ma se è vero che i progressi scientifici nel campo della biologia molecolare sono utili per comprendere i meccanismi biologici, diversi sono le eventuali ricadute sulla salute e sull'ambiente  Dal punto di vista medico non esiste alcuno studio a lungo termine sui rischi sanitari legati al consumo di OGM ed ad oggi, la sicurezza per la salute umana non è stata dimostrata.


Non volendo chiuderci in una posizione anti-galileiana, ma consci dell’animo e della superficialità umana, finché non ci saranno dati certi e comprovati sarebbe preferibile essere molto cauti e non utilizzare OGM. Anche se per molti questo è una limitazione alla ricerca scientifica e allo sviluppo, la storia ci ha insegnato che gli sbagli fatti in passato dall'uomo sono stati anche un brutto fardello che le generazioni future hanno dovuto supportare, con pesanti ricadute sociali, economiche ed ambientali.

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