lunedì 2 febbraio 2015

L’audacia del Premier frega la vecchia politica

Con la votazione del nuovo Presidente della Repubblica il vecchio termine #lettastaisereno è stato rottamato è sostituito con quello di #silviostaisereno, con l'evidente invito alla vecchia politica di andare in pensione. Infatti è palese come l’immobilismo politico legato al vecchio mondo della prima repubblica, e rappresentata dal duo Berlusconi-Alfano, si scontra con la dinamicità di un Premier, che senza badare a troppi tatticismi, indica un nome e chiede che venga votato. Quindi questa elezione del Presidente della Repubblica deve essere vista come un passaggio di testimone alla nuova generazione politica e decretare la fine della seconda repubblica, che di danni ne ha fatti fin troppi. Infatti grazie ad una intelligenza acuta e sottile, condita con un po’ di spregiudicatezza, Renzi sembrerebbe aver preso due piccioni con una fava: da una parte avrebbe fregato Berlusconi facendosi votare la legge elettorale in Senato e dall'altra avrebbe dato un duro colpo alla dissidenza interna. Ma bisogna usare sempre il condizionale, perché nella politica italiana, fatta di tranelli, trame oscure e maldicenze, non si è mai tranquilli. Ma ora, e solo il tempo ne sarà buon  testimone, bisognerà capire se è stato troppo ingenuo Berlusconi o troppo scaltro e machiavellico Renzi, e quanto questo modo di fregare possa continuare a durare. 

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