Con la votazione del nuovo
Presidente della Repubblica il vecchio termine #lettastaisereno è stato rottamato è sostituito con quello di #silviostaisereno, con l'evidente invito alla vecchia politica di andare in pensione. Infatti è palese
come l’immobilismo politico legato al vecchio mondo della prima repubblica, e rappresentata
dal duo Berlusconi-Alfano, si scontra con la dinamicità di un Premier, che
senza badare a troppi tatticismi, indica un nome e chiede che venga votato.
Quindi questa elezione del Presidente della Repubblica deve essere vista come
un passaggio di testimone alla nuova generazione politica e decretare
la fine della seconda repubblica, che di danni ne ha fatti fin troppi. Infatti grazie
ad una intelligenza acuta e sottile, condita con un po’ di spregiudicatezza,
Renzi sembrerebbe aver preso due piccioni con una fava: da una parte avrebbe fregato
Berlusconi facendosi votare la legge elettorale in Senato e dall'altra avrebbe
dato un duro colpo alla dissidenza interna. Ma bisogna usare sempre il
condizionale, perché nella politica italiana, fatta di tranelli, trame oscure e
maldicenze, non si è mai tranquilli. Ma ora, e solo il tempo ne sarà buon testimone, bisognerà capire se è stato troppo
ingenuo Berlusconi o troppo scaltro e machiavellico Renzi, e quanto questo modo
di fregare possa continuare a durare.
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