Questa mattina il transito dei treni della linea ferroviaria
Fr3 La Storta-Ostiense è stata interrotta perché una signorina ha deciso di
attraversare i binari (cosa assolutamente vietata) ed è caduta facendosi male
(ma nulla di serio). I responsabili della stazione sono intervenuti
prontamente, ma ormai il guaio era stato fatto e le conseguenze negative che di
lì a poco subiranno le centinaia di persone era inevitabile. Infatti l'effetto
negativo di questo "eroico" gesto è stato il blocco della
circolazione, gente ammassata dentro i vagoni e sulle banchine, forti ritardi lungo tutta la tratta. Visto quanto
accaduto, si spera che la signorina venga denunciata da Ferrovie dello Stato
per interruzione del pubblico servizio. Ma questo, e ne sono sicuro, purtroppo non accadrà, perché siamo
in Italia, anzi a Roma, dove tutto è lecito e il senso civico ormai non è più
di casa da queste parti. Purtroppo, quanto accaduto oggi, è un piccolo esempio che conferma che uno dei tanti problemi della Capitale, sono una parte di cittadini che non sono rispettosi delle regole del vivere quotidiano, e
che i gesti personali, soprattutto quando incauti, hanno delle conseguenze
sugli altri
mercoledì 28 ottobre 2015
venerdì 2 ottobre 2015
Medio Oriente: la vera sfida dell’Unione
L’attacco
all’Isis in queste ore da parte della Russia in Siria, ci pone davanti ad una
sfida importante e dobbiamo decidere se accettarla o no. Bisogna decidere se
intervenire, contribuendo alla salvaguardia del nostro sistema, o girarsi
dall’altra parte ed aspettare le invitabili conseguenze negative, così come
abbiamo fatto durante la primavera araba. Se la Russia ha ottenuto risultati
positivi in termini di concretezza e di immagine per la decisione di
intervenire in Siria, l’Unione Europea e gli Usa ne sono usciti indeboliti,
senza soluzioni strutturali e con una forte indecisione morale. Purtroppo il
successo dei russi, segna l’insuccesso soprattutto di quello europeo, facendo
emergere tutte le contradizioni interne.
Infatti
ultimamente la politica europea, per la risoluzione degli eventi
internazionali, è stata molto schizofrenica, non riuscendo a governare
gli eventi ma subendoli, lasciando l’azione di intervento ai singoli paesi. Quindi
quello che è mancato è stata una vera politica unitaria da parte dell’Unione, e
la stessa Commissione Europea è stata messa in crisi sulle prime e vere problematiche
emerse, come quella delle quote dei richiedenti asilo da assegnare ad ogni
singolo paese.
Perciò, per
non contribuire ulteriormente al proliferare delle minacce per la pace globale
e agli attacchi alla cultura occidentale, oltre ad accelerare la legislazione
europea verso una vera unione militare, bisognerebbe intervenire militarmente
per la stabilizzazione politica del Medio Oriente. In fin di conti negli ultimi
anni, dalla Serbia all’Afghanistan, abbiamo bombardato paesi che mai ci hanno
dichiarato guerra, ed ora, che uno stato non legittimato come quello del
Califfato lo ha fatto, ci riscopriamo non interventisti.
lunedì 15 giugno 2015
No alla cultura gender: mobilitazione il 20 giugno a Roma

Per gli organizzatori è importante riaffermare alcuni principi base della nostra cultura come la difesa dell'istituto del matrimonio, della famiglia composta da un uomo e da una donna, del diritto del bambino ad avere una figura materna e una paterna, senza dover subire già dalla scuola dell'infanzia la propaganda dell'ideologia gender definita da Papa Francesco "un errore della mente umana”.
L'invito a partecipare è rivolto a "....tutte le persone di buona volontà, cattolici e laici, credenti e non credenti, per dire no all'avanzata di progetti di legge come il ddl Cirinnà che dell'ideologia gender sono il coronamento e arrivano fino alla legittimazione della pratica dell'utero in affitto."
Tra le tante manifestazioni che abbiamo visto negli ultimi anni, e sopratutto negli ultimi giorni, questa è senza dubbio quella più importante. Purtroppo una parte del mondo politico italiano ha paura di parlare e affrontare queste tematiche. Paura che non hanno centinaia di gente comune che vuole alzare la voce ed essere disposta a lottare per dare un futuro diverso ai nostri figli e dire basta alle nuove ideologie che la globalizzazione chi ha imposto, commissariato di fatto il modo politico.
giovedì 7 maggio 2015
L’Italicum è legge, ora i guitti oppositori torneranno nei teatri di provincia
Abbiamo assistito a tante ed inutili chiacchiere da bar dello sport, senza che nessuno abbia spiegato quali benefici porterà al sistema Italia la nuova legge elettorale. Infatti finalmente si potrà definire con chiarezza chi nei prossimi anni governerà, e chi starà realmente all'opposizione, garantendo stabilità e credibilità politica. Unica critica è la soglia di sbarramento imposta per tutelare tutti quei partitini che in questi anni sono stati uno dei mali della politica italiana. Infatti l'ingresso alla Camera dei Deputati è precluso a chi non supera la soglia di sbarramento del 3% dei voti espressi a livello nazionale. Ma come già ribadito in un post precedente, togliendo l’unica vera opposizione del M5S, tutte le altre, da Forza Italia a quella interna al partito di maggioranza che governa, si son comportanti da veri attori professionisti, ognuno con la propria parte e ruolo. Ora finalmente potranno tornare a recitare nei teatri e nelle piazze di provincia, cercando di ammaliare e raccontare alle prossime elezioni regionali, le gesta eroiche di un manipolo di deputati che, in nome della libertà, sono usciti dall'aula parlamentare per difendere il diritto costituzionale della Repubblica….ma beato chi ci crederà!!
martedì 5 maggio 2015
La scuola manifesta a Roma
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Obelisco Piazza del Popolo - Roma |
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Piazza del Popolo - Roma |
giovedì 23 aprile 2015
Forza Italia e la farsa teatrale sull’italicum
Il 27 aprile la Camera dei Deputati dovrebbe votare la nuova legge elettorale, soprannominata Italicum, per sostituire quella precedente e conosciuta con il nome di Porcellum. Il Premier Matteo Renzi ha deciso che questa riforma deve essere votata assolutamente ed è determinato ad andare avanti senza indugi, ben conscio che l’Italia ha bisogno di riforme. Ma il dibattito che in questi giorni sta infiammando la vita politica italiana, non è incentrata sul beneficio che questa riforma porterebbe al sistema Italia, ma l’atteggiamento delle varie opposizioni, sia quella interna al partito di maggioranza che sostiene il Premier e quella esterna. Tralasciando alcune considerazioni personali sugli oppositori storici al governo del M5S, che fanno il proprio onesto lavoro, e l’atteggiamento di quelli di NCD, che sono incommentabili, mi soffermerei invece su quello che è l’atteggiamento schizofrenico degli altri, ovvero Forza Italia, incomprensibile a tutti noi, vista anche la grave situazione socio-economico in cui versa il Paese.
Ma veniamo ai fatti. Se risulta enigmatica l’opposizione interna al partito di maggioranza, in quanto per temi molto più importanti non hanno fatto nessuna resistenza, altrettanto equivoco è l’atteggiamento per chi all’opposizione doveva stare per mandato elettorale. Infatti Forza Italia, protagonista del patto del Nazzareno, ha garantito i voti in Senato perché necessari. Ma una volta superato lo scoglio della votazione in Senato e con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, con una finta “melina” politica, cerca di ricreare un menzognero clima di battaglia parlamentare, ben conscia che il suo contributo in Parlamento sarà del tutto inutile.
Ma tutta questa farsa teatrale non interessa alla società civile e non incide sul suo vivere quotidiano. Quindi, come si pensa nei salotti “buoni” della politica romana, mai un governo potrà cadere per la votazione dell’Italicum e il 27 aprile sarà approvato dalla Camera dei Deputati. Il gioco di ruolo potrà così continuare: qualcuno governerà e altri faranno opposizione, chi in modo serio e chi da guitto da teatro di provincia.
giovedì 19 febbraio 2015
I barbari olandesi conquistano Roma

mercoledì 4 febbraio 2015
Il White Flower Pride democristiano
In questi giorni molti commentatori politici hanno lanciano l'allarme per il ritorno dei democristiani nella politica italiana. Infatti tutte quelle persone che la diaspora politica,
tangentopoli e la persecuzione mediatica ha diviso e smembrato in partiti e
partitini, si son ritrovati insieme per l’elezione del nuovo Presidente della
Repubblica.
Mentre questa avveniva, in Parlamento si festeggiava la
giornata del “white flower pride”, con
qualche deputato che cantava l’inno alla Democrazia Cristiana.
Invece noi, incollati
al video per ascoltare la nenia dello scrutinio, con lo spoglio delle schede di
votazione da parte del Presidente della Camera, ci aspettavamo l’improvvisa apparizione
di zio Giulio, De Mita, Segni, Forlani, Cossiga e …. chi più ne ha ne metta.
Ma i neo DC-2.0, nipoti e figli dei balenotteri bianchi degli anni ’70 e ’80, sono
riemersi, ed in poco tempo sono riusciti a mettere al Quirinale il grigio
Mattarella e l’estroso Renzi a Palazzo Chigi. Non avremmo mai pensato di morire
democristiani, ma non ci saremo neanche aspettati che il richiamo della foresta potesse
essere così forte anche dopo anni. Ma fare similitudini con lo stile della
vecchia politica è azzardato, perché molti protagonisti di oggi, con esclusione di Renzi, nella prima repubblica non potevano neanche ambire alla carica di consigliere Municipale. Ma il
democristiano per sua natura non può essere geneticamente modificato e prima o
poi il suo carattere, che sia positivo o negativo, emerge con forza nel tempo. Infatti se negli anni del dopo tangentopoli la politica post-democristiana era caratterizzata
da quella becera dei “due forni”, oggi, con l’elezione del Presidente della
Repubblica, si è passati ad una politica pratica e vecchio stile, che
con i suoi metodi poco ortodossi, con
tanto bastone e poca carota, non bada troppo al formalismo di palazzo e va
avanti.
Morale della storia? La DC è risorta, o forse non è mai morta perché si è evoluta riscoprendo le sue origini.
lunedì 2 febbraio 2015
L’audacia del Premier frega la vecchia politica
Con la votazione del nuovo
Presidente della Repubblica il vecchio termine #lettastaisereno è stato rottamato è sostituito con quello di #silviostaisereno, con l'evidente invito alla vecchia politica di andare in pensione. Infatti è palese
come l’immobilismo politico legato al vecchio mondo della prima repubblica, e rappresentata
dal duo Berlusconi-Alfano, si scontra con la dinamicità di un Premier, che
senza badare a troppi tatticismi, indica un nome e chiede che venga votato.
Quindi questa elezione del Presidente della Repubblica deve essere vista come
un passaggio di testimone alla nuova generazione politica e decretare
la fine della seconda repubblica, che di danni ne ha fatti fin troppi. Infatti grazie
ad una intelligenza acuta e sottile, condita con un po’ di spregiudicatezza,
Renzi sembrerebbe aver preso due piccioni con una fava: da una parte avrebbe fregato
Berlusconi facendosi votare la legge elettorale in Senato e dall'altra avrebbe
dato un duro colpo alla dissidenza interna. Ma bisogna usare sempre il
condizionale, perché nella politica italiana, fatta di tranelli, trame oscure e
maldicenze, non si è mai tranquilli. Ma ora, e solo il tempo ne sarà buon testimone, bisognerà capire se è stato troppo
ingenuo Berlusconi o troppo scaltro e machiavellico Renzi, e quanto questo modo
di fregare possa continuare a durare.
lunedì 26 gennaio 2015
Il Presidente della Repubblica che sogno
In questi giorni la politica italiana è in fibrillazione per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e tra incontri più o meno clandestini dalle parti del Nazareno, i quotidiani cartacei ed informatici si divertono con il borsino del papabile che potrebbe salire al Quirinale. Ma prima che esca un nome che possa mettere d'accordo tutti, come un coniglio che esce dal cilindro di un mago, anche molti di noi si stanno chiedono quale Presidente vorremmo. Certo le facce che girano in questi giorni sui giornali non sono molto confortanti e tra possibili nomi che ci fanno ritornare alla prima repubblica o in alternativa a qualche derelitto approdato nel salotto buono della politica, la speranza di vedere qualcuno che incarni il vero spirito della Repubblica da un lato e l'idea degli Stati Uniti d'Europa mazziniana dall'altra è alta. Ma senza fare tanti sogni mi accontenterei di vedere un Presidente umile che sappia tener testa sia ai leader mondiali, che sopire le trame della politica romana, e nello stesso istante, incurante dell'etichetta, riuscire ad alzare una coppa in uno stadio di calcio e giocare a scopone scientifico sull'aereo che lo riporta a casa ..... Vi ricorda qualcuno?
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