giovedì 24 ottobre 2013

La Rivolta Ungherese del 1956 segnò anche la fine delle illusioni della sinistra mondiale

Il 23 ottobre del 1956 ebbe inizio la rivolta Ungherese contro l’invasione dell’armata rossa, terminata il giorno 11 novembre dello stesso anno con una dura repressione da parte delle truppe sovietiche. Nella sollevazione armata anti-sovietica morirono 2652 Ungheresi, 720 soldati russi e 250.000 Ungheresi scapparono dalla futura dittatura in occidente.
La rivolta ebbe inizio con una manifestazione pacifica organizzata da migliaia di studenti a cui si aggiunsero altri manifestanti, trasformandosi in rivolta contro la dittatura di Ròkosi e la presenza sovietica nel paese.
Molte furono le critiche a questo intervento, ma molti furono invece i sostegni da parte dell’organizzazioni partitiche comuniste dell’epoca.

venerdì 18 ottobre 2013

La morte di Priebke riapre le ferite della guerra civile Italiana

Il 16 ottobre del 1943 Roma conosce purtroppo la prima deportazione e fatalità il 13 ottobre del 2013, a quasi 70 anni da quel tragico evento e a cento anni di età, muore nella casa romana dove era agli arresti domiciliari, il boia delle fosse Ardeatine, Erich Priebke.
Capitano delle SS, fu esecutore dell'uccisione di 335 civili il 24 marzo 1944 presso le Fosse Ardeatine, su ordine del generale Herbert Kappler, quale rappresaglia per l'attentato dei Gruppi di azione patriottica in via Rasella, avvenuto il giorno prima, in cui erano rimasti uccisi 33 militari altoatesini del SSPolizei-Regiment “Bozen”. 

mercoledì 9 ottobre 2013

9 ottobre 1963, Strage del Vajont: non inevitabile fatalità ma colpa umana

Il 9 ottobre non è solo la “Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell’uomo”, ma anche la ricorrenza della strage del Vajont.
Infatti il 9 ottobre del 1963, alle ore 22.39, circa 260 milioni di m³ di roccia scivolarono nel bacino artificiale sottostante creato dalla diga del Vajont, provocando un'onda di piena di 200 m in altezza, conseguente tracimazione dell’acqua con il superamento della diga, e provocando una tremenda inondazione con distruzione degli abitati del fondovalle, causando 1917 vittime.
Nel febbraio 2008, durante l'Anno internazionale del pianeta Terra, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite citò il disastro del Vajont come un caso esemplare di "disastro evitabile" causato dal «fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare».

giovedì 3 ottobre 2013

Lampedusa: la gente muore in mare e l’Europa fa Ponzio Pilato!

foto www.frontierenews.it
Il naufragio a Lampedusa arriva dopo la condanna da parte di Strasburgo sulle politiche immigratorie dell’Italia, giudicate "sbagliate o controproducenti". Eppure nessuno rivolge la domanda contraria, ovvero: cosa ha fatto la Comunità Europea in materia di politica immigratoria e di risoluzione a questa crisi umana? 
Infatti condanna, sentenzia e non emana direttive specifiche affinché possa aiutare lo Stato Italiano ad impedire ulteriori drammi umani. Però obbliga tutti noi cittadini a pagare più tasse, a modificare il nostro stile di vita, a ricordare a tutti la nostra nullità ed è brava ad entrare a “gamba tesa” sul nostro sistema economico-sociale. Non risparmia mai i buoni consigli e sentenzia affermando che a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati”, l’Italia si è di fatto trasformata in unacalamita per l’immigrazione”, mirando la fiducia nell'ordine legale europeo.