venerdì 4 luglio 2014

Presentazione "Progetto Valorizzare Veio"

Il giorno 11 luglio alle ore 19, nella splendida cornice del Borgo storico di Isola Farnese, presso la sala ristorante del Tempio di Apollo, si svolgerà la presentazione del Progetto "Valorizzare Veio". Tale progetto, ideato dall'Associazione "Valorizziamo Veio" e dalla SEA TUSCIA, spin off universitario della Tuscia di Viterbo, in collaborazione con le associazioni “La Tavola Rotonda” e “Antonio Traversini”, intende promuovere un programma stabile di iniziative di particolare rilievo per la conoscenza e la salvaguardia del territorio di Veio.
Le motivazione che hanno spinto alla stesura del progetto è dovuto al progressivo accentuarsi di fenomeni di globalizzazione che ha prodotto nel nostro Paese lo sviluppo di una maggiore coscienza civica rivolta al Bene territoriale e alle sue intrinseche potenzialità che vengono oggi interpretate quali volani dello sviluppo economico e sociale. Nel corso degli anni è andata altresì crescendo la consapevolezza nell'opinione pubblica che la rilevanza strategica della fruizione dei beni pubblici sia legata alle risorse locali. In questo contesto si inserisce il progetto “Valorizzare Veio”, la cui mission consiste nel rilancio e nello sviluppo del comprensorio territoriale in antico pertinente alla città etrusca di Veio. Due sono gli obiettivi principali del progetto: 
  1. soddisfare e supportare le necessità del sistema sociale presente sul territorio; 
  2. promuovere e esaltare gli “ingredienti” che contraddistinguono, perché unici, il tessuto vivo del territorio stesso. 
La valorizzazione e la tutela delle risorse naturali rappresentano l’aspetto cruciale per l’innesco di processi di sviluppo endogeno nelle aree con elevate criticità di gestione e ubicate in periferia, con la creazione di una rete di sinergie e soggetti legati al territorio, al fine di offrire un prodotto che soddisfi le aspettative degli utenti. Vista l’importanza del sito archeologico di Veio dal punto di vista storico, culturale e ambientale, è
fondamentale la creazione di partnership tra associazioni, enti universitari, soggetti pubblici e privati che abbiano come obiettivo la conoscenza e la custodia dell’area di Veio, delle sue peculiarità, delle atmosfere genuine legate al mondo rurale, nonché il recupero dei prodotti della tradizione locale e la fruizione del suo patrimonio artistico e culturale. L‘idea nasce dal fatto che, nonostante il forte interessamento delle autorità istituzionali, il sito di Veio abbia bisogno comunque di un continuo monitoraggio e di una maggiore vigilanza, poiché soggetto a deperimento naturale e ad azioni di degrado umano. Attualmente la visita al comprensorio può effettuarsi seguendo vari itinerari inseriti nel Paco Regionale di Veio. Il pianoro urbano è privo di recinzione, se non quelle dei campi e delle proprietà private. Gli itinerari sono accessibili senza biglietteria di entrata, tranne che per il Santuario di Portonaccio, visitabile tramite ingresso a pagamento. Per chi volesse recarsi alla scoperta di Veio senza una guida specializzata l’impresa può risultare se non impossibile quanto meno difficoltosa, poiché mancano indicazioni chiare ed esaustive in loco: i cartelli posti dal Parco di Veio sono stati oggetto di vandalismo; contesti naturali incantevoli si presentano oggi scempiati da ogni tipo di rifiuto ed alcuni tratti di itinerari risultano isolati e mal segnalati; inoltre risulta scarsa la conoscenza dell’area, soprattutto nell'ambito del comparto turistico, poiché allo stato attuale offre una minor quantità di servizi rispetto ad atri siti etruschi come Cerveteri e Tarquinia. L’obiettivo prefissato è dunque quello di dare coerenza e continuità ad un programma stabile di iniziative di particolare rilievo per la messa a regime di tutte le potenzialità del territorio di Veio, di attivare fonti economiche europee e private per promuovere attività di fruizione turistico-ricreativa consapevole, eco-compatibile ed eco-sostenibile, incentivando un dettagliato piano di marketing territoriale. La valorizzazione del bene culturale non deve essere considerata come un obiettivo fine a se stesso, ma come un qualcosa di interno ad un sistema integrato, che favorisca la crescita di una più profonda coscienza nella collettività del proprio patrimonio, da scoprire e divulgare.


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