lunedì 30 settembre 2013

Ahi serva Italia..………… non donna di province, ma bordello!

Quando Dante scrisse nel VI canto del Purgatorio della “serva Italia”, aveva nella mente il passato glorioso del Bel Paese, ma davanti agli occhi la penosa situazione di quel periodo. Da allora son passati circa 800 anni e se allora Dante vedeva l’Italia come terra di tiranni, di dolore, immoralità, simile ad una nave senza capitano nel mare in tempesta, ad oggi nulla sembra esser cambiato e questo comune denominatore che ha accompagnato la nostra storia negli ultimi secoli, non ci ha mai abbandonato. 
L’immagine di un popolo di santi, poeti, navigatori o meglio di eroi, di colonizzatori, di artisti è un immagine sbiadita e il glorioso passato pre-Dante sembra aver chiesto dazio, regalando poi allo stivale secoli bui e anonimi. Ieri come ora, sempre in balia di altrui decisioni che si prendevano in un caffè sul Tamigi o in un barcone sulla Senna e non più protagonista della vita politica e sociale del vecchio continente. 
Ma mai come ad oggi l’immagine regalataci da Dante è attuale, dove i protagonisti di oggi sono una generazione politica e una classe dirigenziale figlia del fallimento sia del ’68 che della globalizzazione, che non sa reagire ai cambiamenti del mondo e non essere più Signora esemplare di intere nazioni, ma donna “.......di bordello”!!

martedì 10 settembre 2013

Via Francigena, La Storta e Piazza della Visione, tra passato e presente.

Piazza della Visione - La Storta
Percorrendo la via Cassia in direzione Viterbo, al 16° Km giungiamo in località La Storta. Qui troviamo una piccola piazza, una chiesetta circondata da palazzi nati durante lo sviluppo urbanistico a macchia d’olio degli anni ‘60 caratteristica della periferia romana e la cattedrale della Diocesi di Porto e Santa Rufina costruita negli anni ’50.

Ma questa piazza rappresenta qualcosa di più, e non per essere stata un’antica stazione di posta utilizzata per il cambio dei cavalli, ma per la famosa visione di Sant’Ignazio di Loyola, da cui ne prende il nome: piazza della Visone.

martedì 3 settembre 2013

Una mattina diversa sul treno

Interno treno La Storta-Vale Aurelia
Una mattina come le altre, il solito ritardo per arrivare alla stazione ferroviaria di La Storta, ma questa volta un po' più consistente complice anche il mancato arrivo del bus per il solito problema tecnico, e perdo il treno delle 7.57. Nessun problema prendo il prossimo, ma nell'aria percepisco qualcosa di diverso. Finalmente arriva il convoglio, entro come al solito al primo vagone ed improvvisamente un vuoto. Mi guardo intorno e noto tutto completamente cambiato. 
Seduto in fondo oggi non trovo la giovane coppia abbracciata, la professionista che come al solito lavora al suo Ipad, la ritardataria cronica che si trucca in treno e non trovo neanche l'incallito tifoso che legge il giornale sportivo (dove ogni tanto do una sbirciata furtiva).
Mi sento improvvisamente uno straniero in terra straniera e le solite facce che mi fanno compagnia ogni mattina non ci sono e quella famigliarità che ti fanno sentire umano il viaggio mattutino scompare. Finalmente arrivo a destinazione, scendo, accenno un piccolo sorriso e penso: però ogni tanto uscire dagli schemi quotidiani non è male!