Il 27 aprile la Camera dei Deputati dovrebbe votare la nuova legge elettorale, soprannominata Italicum, per sostituire quella precedente e conosciuta con il nome di Porcellum. Il Premier Matteo Renzi ha deciso che questa riforma deve essere votata assolutamente ed è determinato ad andare avanti senza indugi, ben conscio che l’Italia ha bisogno di riforme. Ma il dibattito che in questi giorni sta infiammando la vita politica italiana, non è incentrata sul beneficio che questa riforma porterebbe al sistema Italia, ma l’atteggiamento delle varie opposizioni, sia quella interna al partito di maggioranza che sostiene il Premier e quella esterna. Tralasciando alcune considerazioni personali sugli oppositori storici al governo del M5S, che fanno il proprio onesto lavoro, e l’atteggiamento di quelli di NCD, che sono incommentabili, mi soffermerei invece su quello che è l’atteggiamento schizofrenico degli altri, ovvero Forza Italia, incomprensibile a tutti noi, vista anche la grave situazione socio-economico in cui versa il Paese.
Ma veniamo ai fatti. Se risulta enigmatica l’opposizione interna al partito di maggioranza, in quanto per temi molto più importanti non hanno fatto nessuna resistenza, altrettanto equivoco è l’atteggiamento per chi all’opposizione doveva stare per mandato elettorale. Infatti Forza Italia, protagonista del patto del Nazzareno, ha garantito i voti in Senato perché necessari. Ma una volta superato lo scoglio della votazione in Senato e con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, con una finta “melina” politica, cerca di ricreare un menzognero clima di battaglia parlamentare, ben conscia che il suo contributo in Parlamento sarà del tutto inutile.
Ma tutta questa farsa teatrale non interessa alla società civile e non incide sul suo vivere quotidiano. Quindi, come si pensa nei salotti “buoni” della politica romana, mai un governo potrà cadere per la votazione dell’Italicum e il 27 aprile sarà approvato dalla Camera dei Deputati. Il gioco di ruolo potrà così continuare: qualcuno governerà e altri faranno opposizione, chi in modo serio e chi da guitto da teatro di provincia.