sabato 15 marzo 2014

Linea ferroviaria Roma-Viterbo: l'ennesima ordinaria giornata di follia!


Mentre i giornali, le istituzioni e Ferrovie dello Stato annunciano trionfalmente che alcuni treni della linea FL3 Roma-Viterbo dal 16 Marzo raggiungeranno la Stazione Tiburtina (che sforzo!!), ieri pomeriggio i molti utenti, che utilizzano il trasporto su ferro, affrontavano l'ennesima giornata di calvario. L'ordinaria follia fatta di disservizio giornaliero veniva accentuata da uno sciopero, l'ennesimo di Venerdì, che doveva terminare alle 17 ma che di fatto è continuato, visto che dopo due ore la circolazione ordinaria non riprendeva e la volontà  di dichiarare guerra ai normali cittadini da parte di qualche irresponsabile sindacalista riesce: si vuole cominciare una guerra, una guerra tra poveri che distoglie l'attenzione sui veri problemi, colpendo chi non deve essere realmente colpito, facendo passare in secondo piano qualsiasi eventuale buona ragione. Risultato sono banchine stracolme, pianti di bambini che fanno da sottofondo, stranieri esterrefatti che si guardano increduli e impiegati, che dopo una giornata di lavoro, chiedono la testa del capotreno. Nessuna informazione, assistenza, niente personale addetto alla sicurezza che verifichi eventuali problemi di ordine pubblico. Finalmente da Ostiense arriva un convoglio e come in una scena da Far West, la diligenza viene presa d'assalto: gente che spinge, urla, chi entra nel vagone passando direttamente da un finestrino. Se non fossimo sotto l'ombra del Cupolone, la location sembrerebbe essere quella di un sobborgo di una favela brasiliana. Chi non è riuscito ad entrare aspetta quello successivo e quando arriva, dopo una lunga attesa, va di scena lo stesso copione. Nei vagoni l'aria è irrespirabile, molti si sentono male, il nervosismo è alto. Una signora dal centro del vagone chiede di scendere alla prossima fermata e come per magia esce fuori lo spirito beffardo tipico romano, che per esorcizzare il momento fa partire un coro goliardico da stadio ".... Fatela pasà ..... fatela pasà  oh hhhh....".