Con l'avvicinarsi del 4 dicembre, data in cui siamo chiamati alle urne per esprimere il nostro voto sulla modifica della seconda parte della costituzione, regna ancora molta confusione su quello che realmente contiene la riforma.
Pubblico di seguito un link in cui si possono scaricare alcune slide, cercando di farlo in modo continuativo nelle prossime settimane, per meglio entrare nel merito della riforma e cercare di fornire a tutti noi informazioni più dettagliate ed esplicative possibile
La riforma della seconda parte della costituzione
mercoledì 19 ottobre 2016
martedì 9 agosto 2016
Referendum Costituzionale: le ragioni del Si e del No a confronto
Il referendum sulla riforma costituzionale previsto per l’autunno prossimo non deve diventare un voto pro o contro il Governo, ma deve essere affrontato in modo responsabile e razionale da tutti noi. Con la vittoria del Si, si confermeranno le modifiche ad alcuni articoli della costituzione, in caso di vittoria del No la riforma sarà bocciata. Ma cosa dice la riforma e cosa si andrà a modificare? Per fare un pò di chiarezza vi allego il link dove si potrà leggere il testo proposto e poi a seguire una tabella in cui si spiega in modo semplice ed in grandi linee i motivi per votare Si o No.
Si
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No
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Bicameralismo
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Finalmente l’Italia cesserà di essere
l’unico paese europeo in cui il Parlamento è composto da due camere eguali,
con gli stessi poteri e praticamente la stessa composizione. Il superamento
del cosiddetto “bicameralismo paritario” servirà per ridurre il costo degli
apparati politici e per rendere l’attività del Parlamento più rapida ed
efficace. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo, il
Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e
regioni.
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Non verrà superato, ed infatti vi saranno lo
stesso due Camere che legiferano insieme su molte materie, anche se non
su tutte, quando invece si è persa l’occasione per abolire completamente il
Senato e passare al monocameralismo. I ritardi causati dagli attuali passaggi
legislativi tra le Camere non sono mai esistiti, ed infatti per molte
leggi i tempi di approvazione sono rapidissimi, dipende solo dalla
volontà politica.
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Per
avere leggi in tempi più rapidi
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Le proposte di legge non dovranno
più pendolare tra Camera e Senato e si arrivi ad un testo condiviso fino alle
virgole. Tranne che per alcune limitate materie, di norma la Camera approverà
le leggi e il Senato avrà al massimo 40 giorni per discutere e proporre
modifiche, su cui poi la Camera esprimerà la decisione finale.
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Si moltiplica fino a dieci i procedimenti
legislativi e incrementa la confusione.
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Costi della politica
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Verrà ridotto il numero dei parlamentari, perché
i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 (più 5 di nomina del Presidente
della Repubblica) e non percepiranno indennità; il CNEL verrà abolito, e con
esso i suoi 65 membri; i consiglieri regionali non potranno percepire
un’indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di regione e i
gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico; le province
saranno eliminate dalla Costituzione
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I costi del Senato sono ridotti solo di un
quinto.
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Partecipazione dei cittadini
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Il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e
deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150mila
elettori; saranno introdotti i referendum propositivi e d’indirizzo; si
abbassa il quorum per la validità dei referendum abrogativi se richiesti da
ottocentomila elettori.
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Triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i
disegni di legge di iniziativa popolare.
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Competenze di Stato e Regioni
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La riforma chiarirà e semplificherà il rapporto
tra Stato e Regioni: con l’eliminazione delle cosiddette “competenze
concorrenti”, ogni livello di governo avrà le proprie funzioni legislative.
Si eviterà la confusione e la
conflittualità tra Stato e Regioni che ingolfa la Corte Costituzionale.
Materie come le grandi reti di trasporto e di navigazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia o la formazione professionale saranno di esclusiva competenza dello Stato. Alle Regioni, oltre alle competenze proprie (come l’organizzazione sanitaria, il turismo o lo sviluppo economico locale), potranno essere delegate altre competenze legislative. Sarà un modo per promuovere le Regioni più virtuose. |
Conserva e rafforza il potere centrale a
danno delle autonomie, private di mezzi finanziari.
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venerdì 24 giugno 2016
Brexit: trasformare la sconfitta in rilancio

mercoledì 1 giugno 2016
venerdì 20 maggio 2016
Ci mancheranno le sue (discutibili) battaglie: Ciao Marco!!
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Foto dal sito facebook dei Radicali Italiani |
Quando muore una persona conosciuta, i primi ricordi che ti
vengono alla mente sono aneddoti che associ inesorabilmente a lui. Per una
persona cara un momento di gioia condiviso, per un attore un film, per un
cantante una canzone che ha un certo significato personale, per un atleta le
sue gesta sportive e per un politico le sue battaglie.
Tutto questo è avvenuto anche per la scomparsa di Marco Pannella.
Politico, radicale e coscienza critica del Paese è stato uno dei protagonisti
della vita della politica italiana, sia della prima che della seconda
Repubblica. Personalmente, pur essendo lontano dalle sue idee e dalle sue
discutibili campagne politiche, non posso che riconoscere la sua perseveranza,
la sua passione con cui affrontava le battaglie che non hanno avuto uguali
nella storia repubblicana.
Mi ricordo di lui durante un suo intervento ad un congresso
di Alleanza Nazionale alla fine degli anni ‘90, dove una platea, lontana dai suoi
pensieri e dal suo credo, lo ascoltava in silenzio e con un sentimento di
profondo rispetto. Finito di parlare, ritorna in platea e si mette seduto nella
poltroncina di fronte a me e li è rimasto ad ascoltare tutti gli interventi con
attenzione e religiosa quiete. Ed io seduto nella poltroncina dietro di lui ne
rimasi positivamente colpito ed orgoglioso che il nostro Paese potesse avere un
politico come lui….. Ciao Marco!!
mercoledì 28 ottobre 2015
Tratto ferroviario FR3 blocatto per gesto incauto
Questa mattina il transito dei treni della linea ferroviaria
Fr3 La Storta-Ostiense è stata interrotta perché una signorina ha deciso di
attraversare i binari (cosa assolutamente vietata) ed è caduta facendosi male
(ma nulla di serio). I responsabili della stazione sono intervenuti
prontamente, ma ormai il guaio era stato fatto e le conseguenze negative che di
lì a poco subiranno le centinaia di persone era inevitabile. Infatti l'effetto
negativo di questo "eroico" gesto è stato il blocco della
circolazione, gente ammassata dentro i vagoni e sulle banchine, forti ritardi lungo tutta la tratta. Visto quanto
accaduto, si spera che la signorina venga denunciata da Ferrovie dello Stato
per interruzione del pubblico servizio. Ma questo, e ne sono sicuro, purtroppo non accadrà, perché siamo
in Italia, anzi a Roma, dove tutto è lecito e il senso civico ormai non è più
di casa da queste parti. Purtroppo, quanto accaduto oggi, è un piccolo esempio che conferma che uno dei tanti problemi della Capitale, sono una parte di cittadini che non sono rispettosi delle regole del vivere quotidiano, e
che i gesti personali, soprattutto quando incauti, hanno delle conseguenze
sugli altri
venerdì 2 ottobre 2015
Medio Oriente: la vera sfida dell’Unione
L’attacco
all’Isis in queste ore da parte della Russia in Siria, ci pone davanti ad una
sfida importante e dobbiamo decidere se accettarla o no. Bisogna decidere se
intervenire, contribuendo alla salvaguardia del nostro sistema, o girarsi
dall’altra parte ed aspettare le invitabili conseguenze negative, così come
abbiamo fatto durante la primavera araba. Se la Russia ha ottenuto risultati
positivi in termini di concretezza e di immagine per la decisione di
intervenire in Siria, l’Unione Europea e gli Usa ne sono usciti indeboliti,
senza soluzioni strutturali e con una forte indecisione morale. Purtroppo il
successo dei russi, segna l’insuccesso soprattutto di quello europeo, facendo
emergere tutte le contradizioni interne.
Infatti
ultimamente la politica europea, per la risoluzione degli eventi
internazionali, è stata molto schizofrenica, non riuscendo a governare
gli eventi ma subendoli, lasciando l’azione di intervento ai singoli paesi. Quindi
quello che è mancato è stata una vera politica unitaria da parte dell’Unione, e
la stessa Commissione Europea è stata messa in crisi sulle prime e vere problematiche
emerse, come quella delle quote dei richiedenti asilo da assegnare ad ogni
singolo paese.
Perciò, per
non contribuire ulteriormente al proliferare delle minacce per la pace globale
e agli attacchi alla cultura occidentale, oltre ad accelerare la legislazione
europea verso una vera unione militare, bisognerebbe intervenire militarmente
per la stabilizzazione politica del Medio Oriente. In fin di conti negli ultimi
anni, dalla Serbia all’Afghanistan, abbiamo bombardato paesi che mai ci hanno
dichiarato guerra, ed ora, che uno stato non legittimato come quello del
Califfato lo ha fatto, ci riscopriamo non interventisti.
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